7 aprile 2021

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Galateo della comunicazione online: le 10 regole del Manifesto della Comunicazione non Ostile

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Comunicazione

dal latino 

com, con 

munire, legare 

 

Indica il trasferimento di informazioni: nel suo significato originale, rappresenta la condivisione di pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni e sentimenti…mettere in comune qualcosa con gli altri.

 

1°Assioma: “Non si può non comunicare”

 

Questo dogma di Paul Watzlawick è il primo dei 5 assiomi della comunicazione.

 

Comunicare con gli altri è una parte imprescindibile della vita del singolo e, di conseguenza, è una parte fondamentale nel mondo lavorativo. 

 

Essere in grado di strutturare una comunicazione efficace consente di essere compresi dagli altri, offrendo quindi l'opportunità di raggiungere gli obiettivi stabiliti e prefissati.

 

Conoscere le regole e saper ascoltare (ascolto attivo) sono due regole fondamentali per una comunicazione efficace.

 

!! Attenzione, parliamo di ascolto attivo: ascoltare è diverso da sentire, come guardare è diverso da vedere.

 

La vita, le relazioni e le dinamiche online non sono esonerate da queste regole.

 

Quante volte abbiamo assistito a figure di spicco, dai politici ai cantanti, scivolare rovinosamente su un commento, oppure Brand alzare polveroni molto rischiosi a seguito di una comunicazione poco chiara e fraintendibile (spesso nel peggiore dei modi)?

 

4°Assioma: La comunicazione avviene attraverso i canali verbali e non verbali. Il primo utilizza modalità digitali, il secondo criteri definiti analogici

 

Tutto è un atto di comunicazione.

 

L’azione di comunicare implica più soggetti: un’espressione sociale, un qualcosa, un valore aggiunto che viene messo in comunione con gli altri; qualcosa di sociale, qualcosa di pubblico.

 

L’avvento della tecnologia, prima di internet e poi dei social media, ha cambiato le carte in tavola, ma sempre dello stesso gioco parliamo.

 

Dal bar sotto casa ai gruppi di whatsapp, dalle discussioni in piazza alle chiacchere su Club House…la pandemia ha di certo centralizzato e implementato questo spostamento dai luoghi fisici a quelli virtuale, ma già stava avvenendo. Ad ogni modo è importante sia capire, accettare e sfruttare il cambiamento che stiamo vivendo, sia comportarsi correttamente di conseguenza.

 

I profili personali sui social, di fatto, danno la possibilità di arrivare in potenza al “grande pubblico”. Immagini, video, descrizioni, canzoni…tutto quello che condividiamo diventa una parte di qualcosa di più grande. Tanti piccoli tasselli che insieme finiscono per comporre la nostra immagine e la nostra identità, esistente e vera (anche perseguibile) in egual modo nel modo online e in quello offline.

 

“Basta una parola per aprire un mondo nuovo davanti a noi” 

Alberto Manzi il 15 novembre del 1960 

Programma di alfabetizzazione: “Non è mai troppo tardi” 

 

Con questa frase, Alberto Manzi, docente, pedagogista, personaggio televisivo e scrittore italiano, ci ha trasmesso una grande verità che, nonostante il tempo trascorso, è ancora valida e attuale  nella società di oggi, iperconnessa e sempre sotto i riflettori. 

 

Comunicare non è solo un atto verbale, scaturito dalle parole, ma è una sfida più profonda che si apre con ciò che le parole dette schiudono.

 

“Ferisce più la penna della spada”

 

Quindi, come comunicare correttamente online? 

Siamo sempre sotto i riflettori: oggi, non è possibile comunicare online senza conoscere il Manifesto di Parole Ostili.

 

Parole Ostili è un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole, nato a Trieste nell’agosto del 2016.

 

(i numeri, spesso, comunicano più efficacemente e velocemente di molte parole)

 

  • • Tradotto in 32 lingue
  • • Esposto a oltre 850.000 studenti
  • • Illustrato a 170.000 insegnanti
  • • Sottoscritto da più di 300 comuni italiani (tra cui Milano, Torino, Firenze, Palermo, Bari, Padova, Ferrara, Perugia), più di 20 aziende e altrettante università
  • • Declinato in 7 ambiti, politica, pubblica amministrazione, aziende, infanzia, sport, scienza e inclusione

 

Vediamo le 10 regole del galateo riportate sul manifesto delle parole non ostili

  •  

Le 10 regole del Manifesto:

1. Virtuale è reale

So che che ogni parola in rete ha conseguenze concrete e può costruire o distruggere relazioni reali. Modero i toni e valorizzo l’empatia, l’ascolto rispettoso e, se è il caso, lo humor. Sono coerente e mantengo le promesse fatte online.

 

Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire personalmente.

 

2. Si è ciò che si comunica

Quanto comunico rispecchia valori e identità miei e dell’azienda. Promuovo la fiducia e la trasparenza. Sono leale e intellettualmente onesto con i concorrenti. Curo la qualità di ciò che comunico così come curo quella di ciò che produco. 

 

Le parole che uso mi rappresentano.

 

3. Le parole danno forma al pensiero

Comunico in modo semplice e chiaro, con l’obiettivo di farmi capire, e mi prendo il tempo che serve per riuscirci. Evito i tecnicismi inutili, do sempre le informazioni necessarie. So che le mie idee avranno successo solo se le racconto bene.

 

Non scrivo cose a caso ma mi prendo del tempo per esprimere al meglio quello che penso.

 

4. Prima di parlare bisogna ascoltare

L’ascolto prescinde dalla gerarchia: solo ascoltando gli altri, colleghi partner o clienti, posso costruire un progetto vincente per tutti. Agevolo la comunicazione. Rispondo alle domande, accolgo le critiche e le uso per migliorare.

 

Ascolto in modo attivo la comunicazione.

 

5. Le parole sono un ponte

Trovo parole giuste, entusiasmanti, ospitali, inclusive, tali da creare un terreno comune e costruire relazioni di valore. Cerco di conoscere ragioni e interessi dei miei interlocutori per capire il loro punto di vista e sono disposto a cambiare il mio.

 

Scelgo con cura le parole in base alla situazione e al momento con lo scopo di farmi capire.

 

6. Le parole hanno conseguenze

Le mie parole rappresentano la mia azienda, hanno un peso e concorrono alla creazione dell’immaginario collettivo: ne sono consapevole e me ne assumo la responsabilità. Ho il coraggio di rispondere ad attacchi ostili con gentilezza.

 

7. Condividere è una responsabilità

Quanto condivido in rete influisce sulla reputazione e la credibilità della mia azienda. Seleziono e valuto fonti e contenuti, non diffondo mai notizie, informazioni e dati falsi o riservati. Rispetto la privacy e tutelo la sicurezza.

 

8. Le idee si possono discutere

Le persone si devono rispettare. Discutere aiuta a crescere. Discutendo – anche energicamente – opinioni e prospettive, valorizzo la libera espressione delle idee, indipendentemente dalle gerarchie. Rispetto sempre le persone, la loro diversità e la multiculturalità.

 

9. Gli insulti non sono argomenti

L’aggressività è nemica di una comunicazione efficace e costruttiva. Insultare è umiliante e sterile, e chi insulta dimostra solo di non avere argomenti migliori. Sensibilizzo i miei collaboratori a comunicare in modo equilibrato e non ostile.

 

10. Anche il silenzio comunica

C’è un tempo per ascoltare, un tempo per riflettere, un tempo per rispondere. So quando è meglio la parola e quando è meglio il silenzio: tacere aiuta a dare risposte lucide al momento giusto, e il silenzio può anche esprimere valore e forza.

 

Conclusioni

Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa, che si presta a favorire comportamenti virtuosi e uguali per tutti, volendo fare del mondo online un luogo per tutti. 

 

Ricorda sempre che le parole hanno un peso e più declinazioni.

 

Se comunichi online è importante conoscere queste regole e, in generale, sapere come comportarsi nel mondo online.

 

I social sono luoghi sociali, di aggregazione e personali.

 

Fonti: 

Parole ostili

“Il sapere alla prova della disintermediazione”di Bruno Mastroianni*

“Le 10 regole che devi sapere per comunicare online”Marketing espresso

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